Bio

Gianni Fenoglio è nato a Torino il 10 giugno 1909 da famiglia originaria di Cortemilia nelle Langhe. La sua vocazione alla scultura si manifesta precocemente frequentando lo studio di uno scultore locale ma viene presto soffocata dai genitori che vogliono che prosegua i suoi studi in campo giuridico o che si avvii al sacerdozio.

È sempre sotto la pressione del padre che si iscrive, nel 1930, alla Scuola Allievi Ufficiali del Genio. Come militare, partirà per l’Africa e, al suo ritorno, lavorerà alla Fiat Ferriere e parteciperà alla Resistenza con il nome di “Fiornanni”. È di questi anni l’amicizia con l’imprenditore Aurelio Peccei. Negli anni successivi affronterà mestieri più vari.

Al 1954 risale l’incontro con la pittrice Nene Martelli che diventerà sua compagna e che lo spingerà a riprendere in mano la sua vocazione artistica ma una serie di circostanze sfortunate legate al lavoro, lo costringeranno a trovare riparo in Francia, a Parigi, nel 1959. Qui però la sua formazione artistica prende una strada importante attraverso la frequentazione della galleria di Paul Facchetti e, tramite Nene Martelli, conosce il critico e teorico Michel Tapié.

Al 1954 risale l’incontro con la pittrice Nene Martelli che diventerà sua compagna e che lo spingerà a riprendere in mano la sua vocazione artistica.

Scapigliato, anarchico, mistico-erotico

Sia Facchetti che Tapié apprezzano da subito le sue opere in legno, i suoi intagli ricoperti di foglia oro. Porte, sculture e pannelli che Fenoglio esporrà all’International Center of Aesthetics Research (ICAR) nel 1964, anno del suo ritorno a Torino e nel 1967 nel corso della personale che Tapié dedica alla sua ricerca.

Scapigliato, anarchico, mistico-erotico sono le definizioni con cui viene ricordato. Assunto a pieno titolo nella rosa degli scultori di Michel Tapié e inserito nel Museo del barocco d’insiemi (1965) – spazio espositivo permanente all’interno dell’ICAR – , Fenoglio testimonia, seppur con una breve carriera, il raggiungimento di una piena espressione artistica di grande originalità e potenza.

Nel 1997 è presente nella mostra collettiva internazionale Tapié. Un Art Autre. curata da Mirella Bandini in occasione dei dieci anni dalla morte del critico nella sede della GAM di Torino.

Muore a Torino il 29 novembre 1968. Le sue opere sono esposte alla Società Promotrice di Belle Arti di Torino, dal 1965 al 1969. Nel 1969, critici, amici ed estimatori lo ricordano con una mostra negli spazi del C.R.A.S. (Centrosegno Ricerche Applicazioni Studi) che riunisce sculture e disegni accompagnati da testi del poeta Emmanuel Looten, di Michel Tapié, Angelo Dragone, Mabel Chiappo, Luigi Cabutti e Giorgio Colombo.

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